Siamo a Carnevale. E siamo a Castelbuono. Rendere omaggio a uno dei simboli della sua tradizione gastronomica, un dolce nato proprio per il periodo carnevalesco, è quasi un atto dovuto.
Tra i dolci piĂą amati della cucina castelbuonese - al punto che ogni famiglia ha probabilmente la sua personale variante della ricetta - le origini della Testa di Turco travalicano i confini del nostro borgo e riguardano la storia della Sicilia in generale.
La leggenda dietro la nascita del dolce e del suo nome tanto “pittoresco” risale a secoli fa, e precisamente al tempo in cui i Turchi (o più propriamente gli Arabi) furono sconfitti dai Normanni e cacciati dall’isola.
Un’occasione così ghiotta (è il caso di dirlo) doveva certamente essere celebrata in tutta l’isola con tutti gli onori del caso, meglio ancora se con una buona dose di beffa e scherno a carico degli sconfitti, che venivano divorati letteralmente in un sol boccone. Da qui il nome, Testa di Turco appunto, e il periodo in cui viene preparata - Carnevale - tempo dedicato allo scherzo per eccellenza.
Se la tradizione di per sé non nasce a Castelbuono, di sicuro castelbuonese è la fortuna che questo dolce ha incontrato nel tempo: la Testa di Turco è infatti considerato il dolce tipico per eccellenza ed è molto amato tra la popolazione.
Fatta eccezione per poche altre varianti (citiamo ad esempio quella di Scicli, una sorta di grosso bignè ripieno di crema), la notorietà della Testa di Turco è ormai così legata a Castelbuono da averne fatto un dolce apprezzato e preparato durante tutto l’anno, non solo a Carnevale.
Gli ingredienti sono pochi e semplici, ma pieni di tradizione e memoria, suggestioni per il palato e non solo: dalle sfoglie fritte (la scorcia) alla crema di latte aromatizzata alla cannella e al limone. Sfoglie e crema che vengono disposte una sull’altra formando diversi strati, secondo un’antica usanza, ormai caduta perlopiù in disuso, di riprodurre la forma del turbante arabo. Il tutto viene infine ricoperto da una spolverata di cannella o - in alternativa - cacao, gocce di cioccolato o diavolina.
Che siate castelbuonesi o in visita, che sia Carnevale o un altro periodo dell’anno, non lasciatevi sfuggire l’occasione di provare questo dolce squisito. Quante altre volte vi capiterà di poter dire “Ho assaggiato una Testa di Turco”?
L’idea di questo viaggio alla scoperta della ricca enogastronomia siciliana nasce ispirandosi a Sikuleat, un progetto anch’esso siciliano al 100%. Sikuleat è un gioco da tavolo che - attraverso l’uso di strategie e scambi commerciali - propone un viaggio nella storia e nella cucina siciliana, un espediente divertente per imparare a conoscere le tante eccellenze che offre. Per saperne di più, potete dare un’occhiata alla nostra pagina dedicata a Sikuleat. |
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Photo source: Pasticci e pasticcini di Mimma e Fornelli di Sicilia