Per i siciliani, l’Etna è “a Muntagna” - la Montagna per eccellenza - definizione che porta con sé una sorta di rispetto misto ad affetto, come quello nei confronti di un parente importante e conosciuto in tutto il mondo, e che tuttavia potrebbe spazzarti via in un attimo senza battere ciglio.
Magnifico e pericoloso, l’Etna rappresenta un patrimonio naturalistico e una fondamentale risorsa economica per tutto il territorio siciliano, per le città sorte alle sue pendici e per le popolazioni che hanno scelto, nonostante i rischi, di convivere con questa straordinaria forza della natura.
La pietra lavica che si estrae dal Mongibello (un altro dei nomi dell'Etna) è l’espressione più emblematica di come la potenza distruttiva della natura, una forza che cambia e modella il territorio, possa poi venire a sua volta trasformata, diventando fonte di ricchezza e bellezza. Lo potremmo chiamare il cuore nero della Sicilia insomma, che lungi dall’essere freddo e morto, pulsa invece di energia e vitalità.
Utilizzata per secoli nella costruzione di strade, edifici e in generale parti dell’arredo urbano nelle città del territorio etneo (basta farsi un giro nel centro di Catania per avere un’idea), la lavorazione della pietra lavica ha trovato col tempo nuovi impulsi creativi, spostandosi di recente anche verso l'interior design.
Proprio in quest'ottica, fondamentale è stata la diffusione della pietra lavica ceramizzata (o più propriamente, “maiolicata”), arrivata in Sicilia negli anni ‘70 grazie a Barbaro Messina, un artigiano di Paternò. Questa tecnica consiste nel lavorare la pietra lavica come un qualsiasi blocco di granito. Una volta raggiunte forma e dimensioni desiderate, sulla superficie viene applicato uno strato ceramico spesso qualche millimetro e, dopo 12 ore, è il momento dell'artigiano di decorare l'oggetto. L'ultima fase è quella della cottura.
Il lavoro di Barbaro Messina è considerato così importante che nel 2005 è stato inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia come “Tesoro Umano Vivente”.
A onor del vero, la tecnica della pietra lavica ceramizzata non è nata in Sicilia ma a Roma, verso la metà dell’’800. Barbaro Messina l’ha tuttavia perfezionata e ha contribuito a donarle il lustro di cui gode tutt'oggi.
Le possibilità creative nate a partire da questa tecnica sono infinite e, attraverso le mani di abili artigiani nostrani, hanno saputo combinarsi perfettamente con i decori e i colori della tradizionale ceramica siciliana, trovando terreno fertile nel campo dell'interior design. La lavorazione si è poi raffinata e perfezionata a tal punto che anche gli orafi hanno cominciato a utilizzare la pietra lavica per realizzare i loro gioielli, lavorati con precisione e cura del dettaglio.
Entrambe le espressioni che potremmo definire “moderne” dell’uso della pietra lavica - interior design e gioielli - trovano posto nel nostro artigianato, quello made in PUTIA, tra le creazioni degli artigiani con cui abbiamo il piacere di lavorare.
Non c’è modo migliore in effetti di rendere omaggio alla Sicilia e a uno dei suoi elementi più caratteristici, se non lasciando che sia esso stesso a raccontarsi e, attraverso la sua storia, fatta di bellezza e tradizione, raccontare la sua (e la nostra) terra.
Così ad esempio, abbiamo i meravigliosi gioielli di Roberto Intorre, che raccontano la potenza della pietra lavica e la sua dirompente energia. Grazie al talento dell’artista - alla sua visione - la pietra prende vita, e si trasforma in un gioiello dal forte carattere, fatto di linee raffinate e delicate. Questi elementi apparentemente contraddittori - forza e delicatezza - formano una sintesi perfetta, un richiamo all'armonia della natura da cui proviene.
La pietra lavica è spesso accostata all’argento o al corallo, due materiali la cui lucentezza crea uno straordinario contrasto con l’opacità della pietra.
L’energia della pietra lavica assume invece un aspetto più “ordinato” nella collezione Folk, un ordine tuttavia solo apparente.
Gli oggetti della collezione hanno un taglio moderno e geometrico, il cui effetto “solido” è ancora più accentuato dall’uso dei colori. La pietra lavica è infatti smaltata, ma con un approccio particolarmente originale che sfrutta soluzioni spesso monocromatiche e tonalità molto intense.
Anche qui all’opacità propria della pietra lavica fa da contrasto la brillantezza dei colori utilizzati. L’effetto ottenuto trasmette l’idea di una potenza quasi contenuta, una forza “intrappolata” da quei contorni così netti, ma non per questo meno vibrante.
Uno stile che troviamo nel set da cucina e che ritorna anche nei gioielli: orecchini, collane e anelli che uniscono la forte personalità della pietra lavica a un tono più leggero e giocoso, con un tocco vintage.
Su Putia.eu, trovate la nostra selezioni di prodotti in pietra lavica all'interno della collezione I Lava You. Date un'occhiata e lasciatevi ammaliare dalla forza del cuore nero di Sicilia!
Cover photo: B&B Quattro Torri